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Carpaccio di cetriolo

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C’era una volta un cetriolo che da grande voleva diventare qualcuno, magari una ricetta di alta cucina…
Allora studiò il francese, e un bel giorno scoprì la parola cruditè. E fu in quel momento che capì qual’era la sua vera vocazione, non quella di finire in un barattolo insieme agli altri sottaceti, ma diventare un piatto per palati più raffinati.

Ed è così che vogliamo ricordarlo:

Affettato in rotelle sottili, adagiato su un piatto da portata, condito con olio, scaglie di grana e qualche cubetto di zenzero. Sopra a tutto un pizzico di sale e una decorazione di sciroppo di aceto balsamico.

Morale della favola: meglio un carpaccio oggi che un sottaceto domani!

Fagottella party!!

fagottellaEsiste una setta, dedita a festini a base di un particolare panzerotto…
La fagottella party!!

Si narra che il mastro cerimoniere tanti anni fa fondò questa setta per puro diletto, cucinando per i suoi commensali su una terrazza con un fornello da campeggio, e il resto è storia!!

Ci siamo infiltrati ad uno di questi rituali culinari e possiamo raccontarvi quello che abbiamo visto: come una catena di montaggio, alcuni illustri invitati si dedicavano alla preparazione delle fagottelle, mentre un addetto al fornello curava un pentolino pieno di olio per frittura, controllava costantemente la temperatura, e friggeva a puntino queste delizie.

Vediamo più nel dettaglio di che si tratta:
B 100_6620La vera fagottella traditional è fatta sostanzialmente come uno gnocco fritto, ovvero ricavata da un dischetto o salamino di pasta di pane schiacciato con il pollice al centro. Una volta immersa nell’olio bollente la parte schiacciata si gonfierà magicamente, e nella bolla d’aria creatasi, il nostro master chef usava una calza da cucina per riempirla di formaggio cremoso tipo crescenza. Giusto un pizzico di sale ed è pronta per essere servita…. E potete immaginarvi il risultato e gli effetti di dipendenza che si prova dopo che se ne assaggia una!

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(Tipico effetto di dipendenza che crea la fagottella)

Col passare degli anni la ricetta si tramandò solo per via orale (e come se no?)
e il rituale si continua a celebrare nelle notti di luna piena. Mc Chef (a cui sono stati cavati gli occhi per aver visto il procedimento), ha assistito alla celebrazione di questa funzione mangereccia, e insieme al suo amico Rookie (a cui sono state tagliate le dita per non poterle riprodurre) ha provato a farle in versione moderna, ovvero ripiene di mozzarella da pizza e pancetta affumicata a cubetti.
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IMG_6188Come da tradizione, è stato allestito un banchetto all’aperto e mentre scorrevano litri di diabolico vino rosso, lo stereo cacciava un’accattivante colonna sonora, ovviamente hip-hop.

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IMG_6208Man mano che il plenilunio si avvicinava, il rituale veniva compiuto, e una cosa come 2 kg e mezzo di pasta di pane venivano impastati e cucinati per circa 20 persone. 

Il nefasto banchetto fu accompagnato da salumi stagionati e formaggio serviti su un tagliere.

Una volta fritte e scolate le diaboliche fagottelle, tutti ne chiesero il bis, incuranti della temperatura mortale.

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Ringraziamo in fine il nostro master chef per averci insegnato la golosa ricetta, e assicuriamo un posto nel girone dei dannati a tutti quelli che tenteranno di riprodurla!!

Seppia speziata in pastella dorata

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Il tour estivo attraverso le località di mare ci ha regalato un bagaglio di segreti culinari tutti nuovi. Noi, insieme al nostro Klan, abbiamo deciso di sperimentare alcuni di questi trucchetti in un piatto che sa di estate: il mitico fritto di seppie. Ma non è una frittura come le altre. La pastella che abbiamo creato è davvero cool.IMG_1686

E adesso vi spieghiamo come fare. Per prima cosa i quantitativi: per una bella frittura per una famiglia intera vi consigliamo di prendere dal pescivendolo sei belle seppie pulite.
Poi serve la farina bianca 00, acqua gasata fredda gelata, sale, spezie (menta secca, cumino in polvere, semi di papavero, curry), sale, olio di semi (un litro), un uovo.
Si comincia preparando le seppie, tagliandole a strisce sottili. Poi mettetele in frigo, bene al fresco. Poi mettete l’olio a scaldare (fino a 180°) e nel frattempo preparate la pastella, che deve essere ben fredda.

IMG_1684Si prepara con 200 ml di acqua gassata, 150 gr di farina 00, un tuorlo d’uovo, un pizzico di sale e le spezie. Si procede prima amalgamando con una frusta la farina nell’acqua, poi, continuando a mescolare, aggiungendo le spezie, il tuorlo e un pizzico di sale. IMG_1689Quando il composto sarà fluido ma non colloso sarà pronto. Non vi resterà che intingerci una a una le strisce di seppie e poi buttarle nell’olio bollente fino a doratura. Servite con un’insalatina fresca e vedrete che esplosione di sapore! Yo!



La Schnitzel non è la cotoletta ma ci piace

Ai rapper metropolitani piace fare scambi culturali con i paesi stranieri. Per questo motivo Mc Chef & Dj Cook hanno pensato bene di accettare l’invito del Ministero degli Esteri austriaco per il Festival internazionale della Schnitzel, la cotoletta impanata di origine viennese. Proprio qui, tra una birra e un würstel, un würstel e una birra, hanno carpito tutti i segreti per cucinare nel modo migliore la vera Schnitzel. E ora ve li sveliamo tutti!

Schnitzel

Per prima cosa è bene sapere che ci sono sostanziali differenze tra la Wiener Schnitzel e la cotoletta alla milanese. La carne è la stessa, il vitello, ma per quella viennese si prende della polpa senza ossa, la si taglia fine e la si allarga a dismisura con il batticarne. Questa operazione, oltre a rendere la fetta di carne bella larga e finissima, la renderà anche incredibilmente morbida, tanto che non servirà nemmeno il coltello per tagliarla.

L’impanatura è quella classica di uovo e pangrattato e la frittura va fatta nel burro fuso o nello strutto. Non servono lunghe cotture, ma solo rendere croccante da entrambi i lati la vostra Schnitzel. Viste le dimensioni, è consigliabile utilizzare una padella larga in modo da  effettuare una cottura omogenea. Ma non esiste una Schnitzel perfetta se non è accompagnata da un’insalata tiepida di patate. Per farla prendete i tuberi, pelateli e tagliateli a fette larghe e sottili. Nel frattempo fate rosolare dello speck a dadini e o della pancetta affumicata in una padella con del burro. Aggiungete le patate e procedete nella cottura aggiungendo poco alla volta del brodo vegetale o dell’acqua calda, come se si facesse un risotto. A metà cottura aggiungete un giro di aceto di vino, sale e pepe. Procedete fino a quando le patate si saranno ammorbidite ma non sfaldate. Lasciate intiepidire e servite insieme alla vostra Schnitzel croccantissima. Le quantità dipendono esclusivamente dalla vostra fame, ma c’è solo un cosa importantissima: che la Schnitzel sia il più larga e fine possibile!

Saltimbocca al pompelmo

 

saltimbocca

Dj Cook ha voglia di qualcosa di appetitoso e fresco e così ha deciso di fare un po’ di freestyle tra le padelle. E sai cosa è saltato fuori? Un saltimbocca al pompelmo che suona come una base un po’ loca. Provate questa ricetta e capirete che il sound di Mc Chef & Dj Cook è sempre quello giusto. La spesa l’ha fatta Mc Chef. Sentite cosa ha preso:

INGREDIENTI (per due persone): quattro fettine di vitello (70 grammi l’una), quattro fette di prosciutto crudo, quattro foglie grandi di salvia, un pompelmo, vino bianco, burro, sale e pepe.

La preparazione è facile e veloce. Prendete le fettine di carne, posizionatele tra due foglie di carta forno e battetele una a una per ottenere delle bistecchine fini fini. Ora poggiate sulla carne una fetta di prosciutto crudo e, subito sopra, una foglia di salvia. Bloccate i tre strati con uno stuzzicadenti. Fate queste operazioni come un loop per ogni fettina di vitello.  Ora mettete il burro nella padella e lasciate che inizi a soffriggere e appoggiate le vostre fettine per un paio di minuti per lato, facendole rosolare a fuoco alto. Poi aggiungete un bicchiere composto da metà vino bianco e metà succo di pompelmo. Lasciate evaporare l’alcol e servite subito, cospargendo i saltimbocca con il fondo di cottura. La ricetta spacca e se non la fate bene siete veramente scrausi. Buon appetito. Yo!

Tagliata con salsa piccante al peperone

Tagliata angus alla salsa piccante di peperone

“Hey Cook, ho voglia di sapori forti questa sera. Ce lo facciamo un bel piatto di carnazza prima di andare a far baldoria?”. Mi ha detto così Mc Chef ieri sera e così non ho potuto che accontentarlo con una ricetta per palati forti, semplice da preparare, ma di grande impatto. Si tratta di una tagliata di manzo, con crema piccante di peperoni. Mettete su un bel pezzo della storia del rock, magari Walk this way (Aerosmith-Run DMC), e seguite la ricetta. Like this!

INGREDIENTI (per 4 persone): due fette alte un centimetro di carne di manzo (350 grammi), un peperone rosso grande, una cipolla, un mazzetto di menta fresca, un cucchiaio colmo di pasta di ‘ndujia, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Cominciate dalla salsa, tritando la cipolla e mettendola a rosolare una padella a fuoco basso con l’olio extravergine e un cucchiaio di ‘ndujia calabra. Mescolate con un cucchiaio per far sciogliere bene l’insaccato. Poi aggiungete il peperone tagliato a dadini piccoli e privato dei semi. Lasciate cuocere a fuoco basso fino a che il peperone si sarà ammorbidito. Se tenderà a bruciare, aggiungete un mezzo bicchiere d’acqua o brodo vegetale. Non resterà che frullare, aggiungendo un goccio d’olio e 5-6 foglie di menta fresca.

Ora cuocete la carne su una piastra stando attenti a lasciarla ben rosa al centro. Basterà un minuto per lato con la piastra caldissima. Ora tagliate la carne a strisce, disponete la salsa nel piatto e adagiatevi sopra la carne, con un ciuffo di di menta a decorare. Ed il piatto è servito!